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sabato 31 dicembre 2011

COME VESTIRE IL BAMBINO AL NIDO


Per quanto meravigliosi e stupendi i vestiti da principesse e principini lasciateli  per la festicciola di carnevale. I bambini devono essere comodi più che carini al nido. I vestiti più belli e costosi rischiano di sporcarsi e dover essere buttati. Quindi lasciate tutti quei bellissimi vestitini in armadio e armatevi di tutine e calzini antiscivolo. 

I bambini devono essere liberi di muoversi e di giocare ma soprattutto liberi da paranoie create dalle mamme che impongono di non sporcare il bel vestito o la maglietta nuova. Cosa c'è di più brutto che vedere un piccolo seduto che non gioca e che alla richiesta di spiegazioni dice che se gioca si sporca?Sembra strano eppure in un nido capita anche questo. Mamme armatevi di pazienza e lavatrice perchè è inutile negarlo: i bambini al nido si sporcano.

Altra cosa sbagliata: vestirli troppo! I bambini saranno in un ambiente caldo e senza correnti d'aria. Meglio vestirli sempre a strati in modo che ad ogni cambio di temperatura le educatrici sappiano che cosa fare. Il più delle volte in inverno i bambini escono raramente al nido e se lo fanno le educatrici fanno sempre indossare loro cappotti e sciarpe. In estate i bambini necessitano di un cappellino o di una bandana e devono comunque essere vestiti a strati perchè i giochi all'esterno si fanno all'ombra e potrebbe fare fresco.

IL CORREDINO 


Cosa è necessario al vostro piccolo per una giornata all'asilo?  

  • calzini antiscivolo
  • almeno un cambio 
  • un bavaglino
  • un cappellino per l'estate
  • il giocattolo preferito del vostro bambino
  • la ciuccia con la bevanda preferita del piccolo
  • il ciuccio
  • un asciugamano

Ricordate di mettere un segno in modo da poter sempre riconoscere i vestiti e le cose dei vostri piccoli e naturalmente questo è il corredino indicativo poi ogni asilo richiede cose specifiche su cui vi dovete informare.


INSERIMENTO ATTRAVERSO IL GUSTO

Il gusto nei neonati si forma tra i due e i cinque mesi e la mamma ha una forte influenza nel gusto del bimbo attraverso gli alimenti che mangia durante la gravidanza e l'allattamento. Questo è uno dei tanti motivi per cui il latte della mamma è importante per il piccolo.  Il vostro bimbo sviluppa delle preferenze che lo accompagneranno per tutta la vita e che possono aiutarlo a superare l'esperienza del primo distacco dalla famiglia.  In casa è abituato a certi cibi e a certe modalità i cui mangiare, è bene che nel nido queste modalità di mantengano in parte anche se naturalmente la presenza di tanti bambini e di educatrici estranee alla famiglia costringerà il bambino ad adattare le sue abitudini al nuovo contesto. 
Spesso negli asili nido c'è una mensa che porta i pasti per i bambini più grandi mentre per i più piccoli provvedono i genitori a portare gli alimenti . 

Se è una mensa esterna a fornire il cibo all'asilo si può comunque lasciare al bambino il "sapore" di casa. Lasciate che il bambino porti al nido il suo biberon o il suo bicchierino con il latte, il tè o la bevanda che è solito bere in casa. In questo modo nonostante il cibo sia diverso avrà l'impressione di una vicinanza con la propria casa e le proprie abitudini. In un mondo nuovo come il nido qualsiasi riferimento alla casa o alla famiglia, anche nel cibo, darà sicurezza al vostro bimbo.

Fondamentale, per voi e per le educatrici, è una buona comunicazione sulle allergie alimentari del vostro bambino. Mettete al corrente dei problemi e delle intolleranze alimentari e anche dei rimedi di emergenza per qualsiasi evenienza. La sicurezza del vostro cucciolo al nido dipende dalle educatrici ma anche da voi. Mai fare il pensiero "beh ma questo è ovvio" lo è per voi ma per chi non conosce il bambino potrebbe non esserlo.

martedì 27 dicembre 2011

L'UDITO NEL BAMBINO

L'udito permette al bambino negli ultimi mesi di gravidanza di sentire la voce di mamma e papà e di riconoscerla al momento della nascita. L'udito fa reagire il bambino ai suoni esterni fin dai primi mesi anche se si completa intorno alla trentacinquesima settimana. Il bambino si abitua al battito del cuore della mamma e al suo respiro ma sente anche i rumori esterni in particolare quelli forti che causano in lui un aumento del battito cardiaco. Il piccolo sebbene non in grado di percepire il senso delle parole sa benissimo comprendere il tono con cui gli vengono dette e già da qui si insatura il rapporto tra madre e bambino.

Alla nascita dunque il bambino è perfettamente in grado di percepire i suoni e i rumori anche se non sa localizzare la fonte di provenienza. Quest'ultima capacità inizia a sviluppasi a partire dal secondo mese e si completa nel sesto mese. E' in questo momento che il bambino inizia ad apprezzare il rumore degli oggetti che cadono a terra e a sperimentare come oggetti diversi causino suoni differenti. E' in questo periodo che il bambino inizia a voler riprodurre i suoni che sente attraverso la voce.  Intorno a un anno di vita l'udito del bambino e la sua capacità di ascolto dovrebbe permettergli di compiere piccoli ordini come "apri la bocca", "batti i piedini" ecc...

Per capire se il bimbo ci sente bene ci sono poche e semplici attività che possono rivelare un deficit uditivo su cui intervenire. 
  • Quando chiamate il vostro piccolo si gira verso di voi?
  • Il bambino è nell'età giusta ma fatica a emettere le prime parole?
  • Vostro figlio reagisce a rumori improvvisi con spavento o stupore?
 L'udito nel bambino è estremamente importante per lo sviluppo del linguaggio e della capacità di comunicazione e i controlli non devono essere trascurati.

SCOMPARE MA POI....RIAPPARE!

A preoccupare il vostro bambino, specialmente quando l'inserimento al nido avviene quando è più grande, non è tanto la vostra assenza per qualche ora ma più la paura che voi possiate non tornare. A voi può sembrare una paura inutile ma per il piccolo questo è un grande timore. Come aiutarlo? Attraverso il gioco dello scompare e riappare. Mostrate un oggetto al bambino e poi nascondetelo dietro la schiena per qualche minuto, quando vedete che il bambino sta iniziando a preoccuparsi per il suo giocattolo fatelo riapparire con un bel sorriso. Dopo qualche giorno di prova di questo gioco può essere ripetuto con le persone attraverso il gioco del nascondino. Se attraverso questo gioco il bambino capisce che ciò che scompare poi torna alla sua vista potrà applicarlo anche ai genitori al nido.



lunedì 26 dicembre 2011

UN PONTE TRA IL NIDO E LA CASA

Vi è mai capitato che dopo qualche giorno di assenza il bimbo si rifiuti di tornare al nido? Probabilmente è perchè vede il luogo casa e il luogo nido nettamente separati e senza alcun contatto tra loro. Il bambino durante i giorni a casa ha dimenticato i giochi con i compagni e le educatrici e ha riscoperto quanto è bello stare con mamma e papà a casa. Non ha nessuna voglia quindi di tornare a condividere giochi e attenzioni con altri bambini. Come è possibile evitare queste crisi che si presentano dopo ogni week end, vacanza o malattia?CREANDO UNA CERTA CONTINUITA' TRA NIDO E CASA DEL BAMBINO. 
Ecco come:



  • parlate spesso al vostro piccolo del nido e delle educatici
  • fategli cantare le filastrocche e le canzoncine dell'asilo
  • ricreate le condizioni di gioco del nido tra voi e il bimbo
  • se fate passeggiate o esperienze con il bambino raccogliete qualche foglia o ricordo da portare al nido

Il nido non deve essere un luogo rinchiuso tra quelle mura ma deve entrare a far parte dell'esperienza di vita del bambino e della famiglia.




LE CAREZZE CHE CALMANO I PIU' PICCOLI



Il massaggio è un metodo per entrare in profondo contatto con i bambini, esso rafforza il legame di attaccamento e fa rilassare i più piccoli attraverso il calore delle vostre mani. E' un'esperienza di è profondo contatto e scambio tra sè e il proprio figlio da vivere intensamente e con tutto il tempo necessario senza imporsi fretta. Secondo recenti ricerche il massaggio neonatale promuove lo sviluppo cerebrale e in particolare del sistema visivo (The journal of Neuroscienze). Lo scopo del massaggio è quello di riportare il neonato nello stato di benessere provato nel pancione della madre, il massaggio deve essere molto delicato. Uno dei momenti migliori per effettuare il massaggio potrebbe essere dopo il bagnetto in una stanza calda e tranquilla senza la presenza di rumori o persone. E' bene scaldare le proprie mani per evitare un impatto con il freddo al vostro bambino e togliersi anelli o orologi per evitare di graffiarlo. Pochi sanno che dietro al massaggio per neonato si è sviluppata una vera e propria tecnica indiana: lo shantala. In India questa è una tra le più antiche e importanti tradizioni e viene tramandata di madre in figlia.  Secondo questa tradizione i momenti in cui va effettuato il massaggio sono o il mattino presto o verso il tramonto e occorre assicurarsi che il bambino sia a stomaco vuoto. In India si usa preferibilmente olio di senape o olio di cocco tiepido. Il bambino va posizionato sulle gambe del genitore che deve sedersi su un comodo tappeto. In un primo momento il bambino deve avere un contatto visivo con il genitore me successivamente si può girare supino con lo guardo non rivolto verso il genitore.  Un tocco più profondo si deve usare se si perseguono effetti terapeutici mentre delle carezze più leggere sono utili per rilassare il piccolo e creare  un profondo contatto con la madre. La durata del massaggio aumenta con la crescita del bambino fino ad arrivare a trenta minuti. Nel primo mese di vita il massaggio è sconsigliato, meglio delle semplici e delicate carezze. Durante il massaggio non è necessario parlare, si può benissimo comunicare con gli occhi al proprio bambino. 

INSERIMENTO ATTRAVERSO IL TATTO

 Il primo contatto che avete avuto con il vostro bambino è stato attraverso la vostra pelle. A pochi minuti di vita il bambino già era appoggiato al vostro petto e già era entrato a contatto con il calore della vostra pelle. Quale emozione più grande per voi? Questi sentimenti provati da voi e dal piccolo nei primi attimi della sua vita e poi successivamente in ogni giornata possono essere utilissimi ai fini dell'inserimento. Ogni mamma ha un suo modo di toccare il proprio figlio, un suo modo di prenderlo in braccio, un suo modo diaccarezzarlo e il bambino si abitua a queste modalità di interazione con la madre che gli danno sicurezza. Nessuno avrà mai il vostro stesso modo di accarezzare il vostro bambino ma sarebbe importante che le educatrici, almeno nei primi tempi, cercassero il più possibile di conoscere le abitudini del bimbo e di adeguarsi a esse. 
  Tra braccia sconosciute il vostro piccolo piange e si dimena ma, se queste braccia lo stringono in maniera simile alla vostra il bambino si sente sicuramente più protetto. Avvertite le educatrici quindi. Non abbiate timore di rivelare le abitudini del bimbo. Se ad esempio per addormentarsi ha bisogno di un massaggio alla schiena o di toccare una ciocca di capelli ditelo alle educatrici ce trarranno sicuramente vantaggio dal conoscere questi piccoli "segreti". Se il vostro bambino si calma solo in una certa posizione quando è in braccio le educatrici sapendolo saranno in grado di rispondere meglio ai suoi bisogni. Molto spesso le mamme nel rivelare cose così intime del loro piccolo temono che le educatrici possano entrare nelle preferenze del bimbo e sostituirsi ad esse. Ma non dovete temere: i bambini sanno chi è la mamma e il vostro tocco è sempre sicuramente diverso da quello di qualsiasi altra persona. Il rapporto tra madre e bambino non subisce alcuna alterazione se un'altra persona accarezza il piccolo come fate voi per farlo addormentare. L'unica cosa che sta a cuore a voi e alle educatrici è la serenità di vostro figlio.

domenica 25 dicembre 2011

BUON NATALE A TUTTE LE MAMME, LE EDUCATRICI E SOPRATTUTTO AI VOSTRI PICCOLI

C'è una bella differenza nell'augurare buon Natale a chi è bloccato in una carrozzina o a chi ha già prenotato la settimana bianca. E' diverso augurare un sereno Natale a chi ha passato giorni a cercare il regalo giusto o a chi   ha passato gli stessi giorni a cercare i soldi per arrivare fino a Natale. C'è differenza nell'augurio fatto a un'educatrice che ha faticato fino a ieri per confezionare i regali di Natale dei piccoli e l'educatrice che non trova un lavoro dopo aver faticato per avere una laurea. C'è un modo giusto per augurare un buon Natale a una mamma che ha perso un figlio o a una famiglia in via di separazione? 


BUON NATALE A TUTTI VOI, CHE SIATE FELICI O TRISTI, MAMME O PAPA', EDUCATRICI ALLE PRESE CON BAMBINI CHE PIANGONO PER ORE O EDUCATRICI ALLE PRESE CON IL PRECARIATO. 

CHE QUESTO NATALE RIEMPIA I VOSTRI CUORI DI UNA SPERANZA IN PIU' E CHE QUESTA SPERANZA VI PERMETTA DI ANDARE AVANTI E DI SUPERARE TUTTE LE DIFFICOLTA'. IL MIO MIGLIORE AUGURIO E' QUELLO DI CONSERVARE NEL CUORE LO SPIRITO NATALIZIO DEI BAMBINI E DI VIVERE IL NATALE CON LA LORO GIOIA E SPENSIERATEZZA. 





sabato 24 dicembre 2011

NON SIETE LE SOLE...

Care mamme...non siete le sole a sentirvi in colpa e ansiose nel lasciare il vostro bambino in mani altrui. Questa deve essere una consapevolezza importante per tutte voi e un punto di partenza per attivare un dialogo costruttivo con altri genitori e con le educatrici del nido del vostro bambino. Preoccupazione e tristezza sia da parte vostra che da parte del piccolo sono inizialmente normali ma tenete presente che spesso il distacco rende ancora più bello ritrovarsi, ancora più prezioso il tempo trascorso insieme a mamma e papà. 
Il distacco permetterà al vostro bambino di diventare più autonomo e di sviluppare la sua individualità, di sperimentarsi come un qualcuno di separato da voi. Il vostro compito è quello di sostenerlo in questo passaggio fondamentale che gli costa enorme fatica ma da cui potrà trarre tantissimi benefici in futuro.


Se vogliamo che i nostri figli stiano bene con se stessi, dobbiamo aiutarli. Se desideriamo siano sicuri di se stessi, dobbiamo smettere di controllarli con la paura. Se ci aspettiamo che rispettino gli altri, dimostriamo loro il rispetto che meritano. I bambini imparano dall’esempio.
Jhon Gray, Gli Uomini Vengono da Marte Le donne da venere, I Bambini dal cielo